Lo sport fa bene alla mente, oltre che al corpo, aiutando a riprendere consapevolezza, fiducia e autostima. Ad affermarlo sono medici e ricercatori scientifici: sono circa 10 milioni le persone che, in Italia, soffrono di depressione, spesso curate con farmaci o cure omeopatiche, che però non sempre non risultano efficaci. La voglia di vivere, sorridere e l’entusiasmo in casa come a scuola o al lavoro provocano il totale disinteresse nei confronti della vita e del mondo, magari aumentato dal maltempo e dalla crisi economica. Continua la lettura di Lo sport può curare la depressione?→
Un kite che vola a pelo sull’acqua, un’emozione unica.
Il kitesurfing è uno sport acquatico tra i più amati degli ultimi anni, da esperti nuotatori e non solo: sfrutta il fattore idrodinamico, ed è uno sport “non traumatico”, i cui errori sono perdonati dall’effetto “elastico” dell’acqua che protegge, in un certo senso, dagli infortuni frequenti in altre tipologie di attività sportiva. Continua la lettura di Kitesurf, che passione!→
L’Associazione Italiana di Psicologia dello Sport e dell’Esercizio nasce come unione spontanea di persone che, nell’ambito delle scienze attinenti alla psicologia dello sport e dell’esercizio, si propongono come finalità prioritaria lo studio, la ricerca, la divulgazione e la promozione di tale disciplina. Continua la lettura di Psicologia dello Sport: parliamo di AIPS→
Lo sapevate che
Arti a tutti gli effetti: le arti marziali arrivano dalle tradizioni orientali e si sono diffuse nei secoli.
Due statuette babilonesi risalenti al periodo tra il 3000 e il 2000 a.C. sono forse tra le primissime testimonianze di questi sport, a ricordare in particolare il Sumo e le sue classiche posizioni.
In realtà, però la leggenda racconta di un monaco indiano, Continua la lettura di Arti Marziali: storia, tradizione e tecnica→
Una delle più importanti risorse per quanto concerne l’educazione e la sfera ludica per le persone affette da sindrome di Down è senza dubbio lo sport: benefici fisici e opportunità di relazionarsi con gli altri, mettendosi in gioco in squadra o individualmente, testando le proprie capacità e cercando di superare i propri limiti.
Insomma, lo sport è capace di abbattere le barriere e aiutare proprio tutti, anche se, in Italia, non tutte le strutture sportive sono attrezzate sufficientemente in termini di spazi e personale per supportare l’iscrizione di bambini e ragazzi con sindrome di Down.
Fondamentale, in ogni caso, sarà effettuare sull’atleta i controlli medici d’obbligo, per valutare la sua salute e capire se e come potrà praticare un particolare sport, che darà sicuramente benefici all’atleta e alla sua famiglia.
Un esempio di atleta pluridecorata? La campionessa di atletica Nicole Orlando: 5 medaglie ai campionati mondiali di atletica leggera per ragazzi con sindrome di Down, oro nei 100 metri, nel triathlon, nella staffetta 4 x 100 e nel salto in lungo, e argento nei 200 metri.
Per grandi e piccini la piscina rappresenta il ventre materno e la vita prima di venire al mondo: mette in contatto diretto con l’elemento naturale più importante della vita dell’uomo e non solo, e aiuta in caso di ipertensione e respirazione difficile.
Insomma il nuoto è tra gli sport più consigliati per adulti e bambini, ma è importante tenere presente che potrebbero scaturire traumi sopiti e vissuti nel passato legati proprio all’acqua, che la postura sarà fondamentale nel movimento onde evitare contratture o peggio ancora danni permanenti, e conseguentemente è bene abbinare l’attività in piscina con esercizi all’asciutto, fuori dalla vasca, atti a migliorare la muscolatura di schiena e braccia.
Socializzare e rispettare le corsie e i tempi altrui, poi, completano il pacchetto!
Sport e benessere psicologico si incontrano inevitabilmente qualsiasi sia l’attività praticata, anche dai giovanissimi. Continua la lettura di Yoga e bambini→
Tutto sulla Medicina Sportiva – Dott. Antonio Rebecchi