Ciclismo: supercompensazione protagonista

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Marzo è un buon mese per iniziare un efficace allenamento per un ciclista, soprattutto se esperto, che deve aumentare la capacità prestativa e ridurre le riserve di adattamento.
Così, dopo un iniziale periodo in cui la performance dimostra capacità funzionali prima ridotte a causa dell’allenamento e poi in fase di recupero, si ha una fase di “supercompensazione” in cui riallenarsi è fondamentale e, nel caso in cui lo stimolo non sia rinnovato, l’organismo tende a tornare ai precedenti livelli.
Ad oggi un ciclista lavora per circa 35.000 km all’anno, con sedute che superano il numero di 600 tra palestra, competizioni e allenamenti due volte al giorno.
Per ottimizzare il rendimento del ciclista è necessario specializzarlo ad un certo tipo di lavoro, aumentandone così il rendimento, e sfruttando le capacità fisiche dell’atleta (salita, piano & co).
La regola principale deve comunque essere quella di allenarsi nel preciso momento di massima supercompensazione, prima che si scivoli verso i valori più bassi di rendimento.
Ad influenzare la performance dell’atleta, oltre al mezzo su cui corre e alla posizione della sella, ci sono fattori diversi tra cui l’alimentazione, la posizione delle mani, le qualità tattiche, l’esperienza e la capacità di utilizzare i rapporti giusti, calibrando nel modo più opportuno la dose di sforzo.
E buon divertimento.

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